Il buccellato è sicuramente il dolce tipico e tradizionale del Natale siciliano. Dalla storia di questo dolce, si tramanda che deriva dalla ciambella natalizia preparata nei paesi nordici e che richiamava la corona di vischio e foglie d’abete che se prendeva alla porta durante il periodo natalizio. Nella storia siciliana, il nome buccellato, deriva da “Cuccidato”, cioè “Cucciddu”, pezzetti di pane; Proprio a marcare la presenza di piccoli ingredienti all’interno del suo impasto, come la frutta secca o i canditi di agrumi. Quindi un’influenza araba in questo dolce prima che fosse menzionato per la prima volta, in un antico documento datato 1485. Nelle varie parti dell’isola, questo dolce, assume nomi e preparazioni del ripieno diverse.
Nelle Madonie viene definito con il nome “Cosi chini”, cioè cose ripiene, a sottolineare il ripieno all’interno della frolla, fatto con fichi o con zuccata e mandorle. A Caltagirone, lo stesso, viene definito “Cudduredda”, dal nome collana, a sottolineare la tipica forma di ciambella del buccellato. A Caltanissetta, e specialmente a Montedoro, il dolce assume il nome di “Purciddatu”, a marcare sempre il contenuto misto del ripieno, frutto della lavorazione degli scarti impiegati. A Gratteri, vicino a Cefalù, sono chiamati “Turtigliuna”, a sottolineare la forma tortile della pasta frolla.
Ma qual è la ricetta di questo dolce da forno?
Si prepara una pasta frolla agrumata, che viene lavorata a forma di ciambella grande o a piccoli biscotti da 80 gr., e viene ripiena di frutta secca, fichi secchi tipici del mese di settembre, cioccolato fondente, cannella, zucchero e spennellata con miele locale, arricchita con zuccherini e pistacchi siciliani.
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